Natale nella cucina regionale: le ricette del Lazio
giovedì 6 novembre 2014 16:01

Antipasti
Tra gli antipasti classici romani ritroviamo la bruschetta, il celebre fritto misto di broccoli e il baccalà in pastella. Non solo, ma sulle tavole laziali abbonda anche il tipico pane ripieno romano, un pane, appunto, ripieno di funghi, frattaglie e besciamella.
Per la Vigilia inoltre, dove è abitudine mangiare solo ed esclusivamente pesce, il menu prevede anguilla (meglio se marinata), gamberetti sgusciati, piccoli polpi e sottaceti.
Per la Vigilia inoltre, dove è abitudine mangiare solo ed esclusivamente pesce, il menu prevede anguilla (meglio se marinata), gamberetti sgusciati, piccoli polpi e sottaceti.
Primi Piatti
Continuiamo il nostro pranzo di Natale tra i primi piatti, fra i quali primeggiano la pasta ai broccoli in brodo di arzilla (o razza chiodata) e la minestra ai broccoli alla romana a base di cotenna; per accontentare sia gli amanti del pesce che quelli della carne. E ancora: bucatini al tonno, cappelletti in brodo di cappone, pomodori ripieni di riso, immancabili sulle tavole dei laziali, e l'apparentemente semplice cacio e pepe che, in realtà, è al contrario molto insidiosa.
Secondi Piatti
Ancora ricette a base di baccalà, in particolar modo fritto, popolano i secondi piatti di questa regione. Per chi volesse variare il tipo di pesce è possibile gustare un ottimo capitone marinato, accompagnato da un fritto misto di verdure. Re dei secondi piatti, però, è il famosissimo abbacchio al forno con patate, un tipo di carne di agnello molto gustosa e saporita. Un altro piatto sempre a base di carne di agnello molto frequente nella cucina romana è la coratella in umido o con pomodorini, salvia e rosmarino. Da non dimenticare tra i secondi tipici anche il bollito misto, il tacchino ripieno e i classici carciofi alla romana o i carciofi alla Giudia a completare uno dei menu più succulenti della cucina natalizia italiana.
Dolci
Per concludere in dolcezza ecco i due dessert tradizionali di questa regione: il pan pepato ed il pan giallo. Molto simili tra loro questi pani speziati e farciti con frutta secca, uvetta e cioccolato venivano addolciti solo con il miele (oggi si mette anche lo zucchero) a testimoniare la tradizione più umile, ma schietta e genuina della regione.
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