Scopri come cucinare il seitan e trasformarlo in un alleato quotidiano

Sapevate che uno degli alimenti più ricchi di proteine è completamente vegetale e deriva dal grano? Si chiama seitan e, se al primo assaggio non vi ha convinto, probabilmente non è stato cucinato nel modo giusto. Il suo sapore è molto neutro e, senza una buona marinatura o cottura saporita, può risultare insapore o con una consistenza poco piacevole. Ma niente paura: c'è un modo per valorizzarlo al meglio, e qui vi spieghiamo come fare.
Un ingrediente semplice con molte possibilità
Il seitan, spesso chiamato anche "carne vegetale", ha radici antiche: veniva già impiegato nella cucina buddista dell’Asia orientale come fonte proteica nelle diete monastich e. Si ricava dal glutine del grano, ovvero la parte proteica che resta dopo aver eliminato l’amido dalla farina. La sua consistenza è sorprendentemente simile a quella della carne, assorbe i sapori con facilità ed è incredibilmente versatile in cucina. Con circa 25 grammi di proteine per 100, supera molti alimenti di origine animale: basti pensare che le uova, considerate un’eccellente fonte proteica, ne forniscono circa 13. Il seitan non ha l’ambizione di imitare nulla, ma ha bisogno di essere cucinato con attenzione. Se impari a trattarlo nel modo giusto, può diventare un alleato prezioso nella tua cucina vegetale. Il segreto? Non scoraggiarsi al primo tentativo..
Perché allora dovrebbe interessarvi?
Benefici oltre il piatto
Pur non contenendo da solo tutti gli aminoacidi essenziali, il seitan rappresenta una valida fonte di proteine vegetali. Se abbinato a legumi, cereali integrali o frutta secca, garantisce un profilo amminoacidico completo, rendendolo perfetto all’interno di un’alimentazione bilanciata.
In più, è naturalmente povero di grassi, privo di colesterolo e, se preparato in casa o scelto in versioni di qualità, consente un controllo totale su sale e ingredienti aggiunti. È quindi ideale per chi desidera ridurre il consumo di carne senza rinunciare a piatti saporiti, nutrienti e appaganti.
Come cucinare il seitan al meglio (e dire addio al sapore di cartone)
Il segreto del seitan è trattarlo con attenzione: non come se fosse carne, ma nemmeno come un ingrediente anonimo. Ha bisogno di tempo, buoni sapori e cotture dolci per dare il meglio. Se lo cucinate in modo sbrigativo, il risultato sarà insapore.
Se acquistate seitan già pronto, sceglietelo di buona qualità: meglio se biologico, senza additivi, con una consistenza soda (ma non gommosa) e un colore leggermente tostato. Prima di usarlo, lasciatelo marinare almeno mezz’ora con salsa di soia, aglio, zenzero e limone: cambia tutto.
In alternativa, potete cuocerlo direttamente in un brodo aromatizzato con acqua, salsa di soia, cipolla, alloro e spezie per 10-15 minuti. Poi saltatelo in padella a fuoco medio, a fettine sottili, fino a doratura. Non abbiate paura di aggiungere erbe, spezie o un pizzico di senape in polvere: il seitan assorbe ogni strato di sapore.
Potete usarlo in mille modi: negli stufati, in un wok con verdure, oppure infilzato negli spiedini al forno con erbe provenzali. Il seitan è una spugna: se gli date gusto, ve lo restituisce. Evitate solo cotture troppo lunghe e temperature troppo alte, che lo rendono secco e stopposo.
È ora di indossare il grembiule
Integrare il seitan nella vostra dieta quotidiana può essere tanto semplice quanto delizioso. Ecco una ricetta facile e deliziosa per iniziare:
Polpette di seitan con pomodoro
Ingredienti:
- 200 g di seitan
- 100 g di fagioli rossi (in scatola e scolati)
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- 2 cucchiaini di semi di chia (o 1 uovo) + 2 cucchiai di acqua
- 1 cipollotto
- 1 cucchiaio di coriandolo tritato
- sale q.b.
- pepe q.b.
- Olio d'oliva q.b.
- 1 cucchiaino di paprika affumicata (facoltativo)
- salsa di pomodoro (per accompagnare)
Preparazione:
1. Iniziate mescolando i semi di chia con 2 cucchiai d’acqua in un bicchiere. Lasciateli riposare a temperatura ambiente per circa 10 minuti, finché non avranno formato un composto gelatinoso.
2. Nel frattempo, raccogliete tutti gli altri ingredienti in un robot da cucina. Aggiungete anche i semi di chia ormai idratati e frullate il tutto fino a ottenere un impasto omogeneo e compatto.
3. Con le mani leggermente inumidite, formate delle polpette da circa 30 g ciascuna.
4. Scaldate un filo di olio extravergine d’oliva (o un altro grasso a vostra scelta) in una padella antiaderente e cuocete le polpette a fuoco medio per circa 10 minuti, rigirandole delicatamente per farle dorare uniformemente senza romperle.
5. Quando saranno ben rosolate, versate nella padella la salsa di pomodoro e lasciate cuocere a fuoco basso per altri 10 minuti, così che assorbano tutto il sapore.
Il seitan non imita, arricchisce
Il seitan non vuole sostituire nulla: si aggiunge alla tavola con personalità. Ha consistenza, assorbe bene le salse e, se trattato con attenzione, può entrare a pieno titolo in piatti gustosi e bilanciati.
Se la prima esperienza non è stata convincente, forse il problema non era il seitan, ma il modo in cui è stato cucinato. Vale la pena dargli una seconda possibilità. Con la tecnica giusta e mente aperta, può diventare un ingrediente da portare in tavola più spesso.
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