Shock nei calici: vini europei trovati contaminati da pericolosi PFAS

Thursday 24 April 2025 12:04 - Adèle Peyches
Shock nei calici: vini europei trovati contaminati da pericolosi PFAS

Un bicchiere di rosso a cena, un sorso di rosé sotto il sole... In Italia il vino è molto più di una semplice bevanda. È cultura, tradizione, piacere condiviso. Ma negli ultimi giorni qualcosa ha scosso la quiete dei nostri aperitivi: studi recenti hanno rilevato elevate tracce di PFAS nei vini europei, i cosiddetti “inquinanti eterni” di cui si parla sempre più spesso.

È il caso di allarmarsi? Dovremmo rinunciare al nostro calice? Scopriamo insieme cosa sappiamo davvero e, soprattutto, cosa possiamo fare nel concreto.


Cosa sono esattamente i PFAS?

Dietro questo nome un po’ ostico (sta per “sostanze per- e polifluoroalchiliche”) si celano composti chimici estremamente resistenti, impiegati nell’industria dagli anni Cinquanta. Servono a rendere i materiali antiaderenti, impermeabili o resistenti al calore. Si trovano in padelle, abbigliamento tecnico, imballaggi... e persino in alcuni pesticidi.

Il problema? Queste sostanze non si degradano quasi mai. Per questo sono chiamate “inquinanti eterni”. Una volta rilasciate nell’ambiente, si diffondono ovunque: acqua, suolo, piante… e infine nel nostro cibo.


PFAS nel vino: cosa dicono gli studi

Un’analisi svolta in Germania su circa sessanta vini europei ha evidenziato la presenza costante di PFAS, in particolare del TFA (acido trifluoroacetico), un sottoprodotto di queste sostanze. E non si tratta di tracce trascurabili.

Secondo Reporterre, il TFA è stato riscontrato nel 100% dei campioni esaminati, con concentrazioni più alte nei vini prodotti dopo gli anni Ottanta. Il motivo? Proprio in quel periodo si è diffuso l’impiego di pesticidi fluorurati nei vigneti.

Lo studio segnala anche che questi residui resistono ai processi di vinificazione e filtrazione. In sintesi: il vino finito non può evitare la contaminazione.


Quali sono i rischi per la salute?

I PFAS sono sempre più sospettati (e in alcuni casi confermat i) di avere effetti nocivi sulla salute, anche a dosi molto basse. Tra le principali preoccupazioni:

  • problemi di fertilità
  • impatto sul sistema ormonale
  • danni al fegato e ai reni
  • indebolimento del sistema immunitario.

L'ANSES (l'agenzia nazionale francese per la salute e la sicurezza) raccomanda già una drastica riduzione dell’esposizione a queste sostanze, che tendono ad accumularsi nel corpo nel tempo.

Come riportato da Midi Libre, "non è stato identificato un effetto diretto legato al solo consumo di vino, ma è la somma delle fonti di esposizione a costituire un rischio".


Cosa potete fare come consumatori?

Non è semplice sentirsi preoccupati senza lasciarsi sopraffare dall’ansia. Tuttavia, alcuni accorgimenti pratici possono fare la differenza:

  • Preferire vini biologici, naturali o biodinamici, che riducono (o eliminano) l’uso di pesticidi chimici. Non garantiscono l’assenza di PFAS, ma abbassano sensibilmente il rischio.
  • Alternare le fonti di alcol e alimenti per limitare l’effetto cumulativo.
  • Sostenere i produttori che puntano sulla transizione ecologica, scegliendo filiere corte e marchi di qualità certificata.

E naturalmente, niente allarmismi: il vino non va demonizzato, ma consumato con consapevolezza. Come spesso accade, la differenza la fanno la frequenza e le quantità!


In breve: brindare sì... ma rimanere informati

Nessuno brinda volentieri sapendo che nel calice ci sono tracce di sostanze tossiche. Eppure i PFAS ci sono, silenziosi e invisibili, ma fin troppo presenti. Il vino è solo un esempio, che ci ricorda quanto le scelte a tavola siano legate a sistemi agricoli più ampi.

Non è certo un invito a rinunciare al piacere di una buona bottiglia (soprattutto se è d’annata), ma a pensare a ciò che beviamo e a sostenere chi coltiva in modo più sostenibile. E diciamolo: un buon bicchiere, accompagnato da prodotti di stagione, è ancora più gustoso quando rispetta un po’ di più la nostra salute... e quella della Terra.


Fonti:

Reporterre - Les vins européens massivement contaminés par les PFAS

Pleinchamp - Les vins européens très contaminés et de plus en plus au TFA, un polluant éternel

Midi Libre - Des vins massivement contaminés aux PFAS: qu’est-ce que le TFA?


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Adèle PeychesAdèle Peyches
Responsabile editoriale che non vede l'ora che arrivi l'inverno per mangiare fondue! Appassionata di gastronomia e sempre alla ricerca di nuove perle culinarie, ho prima studiato giurisprudenza prima di tornare al mio primo amore: il gusto dei buoni prodotti e il piacere di condividere a tavola :)

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