Sai davvero cosa sono gli alimenti ultraprocessati?

Obesità, ipertensione, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e persino alcuni tipi di cancro: ognuna di queste condizioni è stata associata, in misura diversa, al consumo regolare di alimenti ultra-processati. Studi pubblicati su riviste scientifiche autorevoli come The Lancet e le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) concordano nel segnalare il legame tra dieta ricca di cibi ultra-lavorati e aumento del rischio per la salute.
Ciò che rende la situazione ancora più preoccupant e è che molti di noi consumano abitualmente questi prodotti senza nemmeno rendersene conto. Il termine "ultraprocessato" è ancora poco conosciuto e, spesso, ciò che troviamo sugli scaffali del supermercato viene presentato come un’alternativa salutare, anche quando non lo è.
Il paradosso è evidente: siamo circondati da alimenti confezionati che promettono benefici come “senza zuccheri aggiunti”, “fonte di fibre” o “ricchi di calcio”, ma che in realtà sono il risultato di processi industriali complessi, poveri di nutrienti autentici e progettati per risultare irresistibili. Mangiamo ciò che sembra sano, ciò che ci viene venduto come tale... ma che spesso non lo è affatto.
Cosa sono in realtà gli alimenti ultra-lavorati?
Per comprendere davvero cosa sia un alimento ultraprocessato, bisogna andare oltre l’aspetto e il gusto. La classificazione più utilizzata a livello internazionale è il sistema NOVA, sviluppato da ricercatori brasiliani e riconosciuto dall’Organizzazione Panamericana della Sanità. Questo sistema distingue gli alimenti in base al loro grado di trasformazione, collocando quelli ultraprocessati al livello più elevato di industrializzazione.
Si tratta di prodotti realizzati a partire da ingredienti raffinati o sintetici, con una presenza minima (o assente) di alimenti interi. Non si parla solo di merendine e snack confezionati, ma anche di bevande vegetali aromatizzate, yogurt zuccherati, pane industriale, cereali per la colazione, carni lavorate, barrette, zuppe e brodi pronti. Questi alimenti contengono spesso additivi come zuccheri aggiunti, grassi raffinati, amidi modificati, emulsionanti e conservanti, il cui scopo non è nutrizionale, ma tecnologico: migliorare sapore, consistenza, colore, odore e durata di conservazione.
Il risultato finale? Prodotti progettati per essere irresistibili, facili da consumare e altamente redditizi, ma che si allontanano drasticamente dal concetto di “cibo vero” e naturale.
L'ignoranza non è innocente
Il fatto che molte persone non siano in grado di riconoscere un alimento ultraprocessato non è solo un dettaglio: è il risultato di anni di marketing aggressivo e scarsa educazione alimentare.
La maggior parte dei consumatori fatica a distinguere tra un biscotto "digestivo" e un alimento naturale come un frutto. Si crede, ad esempio, che uno yogurt da bere sia una buona opzione per la colazione dei bambini o che un succo di frutta confezionato equivalga a una porzione di frutta fresca. In molti casi, non solo non si sa quali prodotti rientrino nella categoria degli ultraprocessati, ma non se ne conosce nemmeno il significato.
Questa disinformazione genera un’illusione di scelta sana che può avere conseguenze gravi e concrete. I tassi di obesità, soprattutto tra i più giovani, sono in costante aumento in molte nazioni, e il consumo di alimenti ultraprocessati continua a crescere a livello globale. Lo confermano numerosi studi internazionali, tra cui quelli pubblicati su The Lancet Public Health e nei rapporti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che evidenziano come l’alimentazione moderna sia sempre più dominata da prodotti poveri di nutrienti reali, ma ricchi di zuccheri, grassi e additivi.
Cosa dice la scienza?
Il consumo regolare di alimenti ultra-processati è legato a un maggior rischio di obesità, diabete, ipertensione e alcuni tumori, secondo OMS, BMJ e The Lancet.
Uno studio francese ha rilevato un +14% di rischio di mortalità con solo il 10% in più di questi prodotti nella dieta. Oltre a contenere ingredienti poco salutari, sostituiscono cibi nutrienti come frutta, verdura e cereali integrali. Il consiglio degli esperti? Ridurli al minimo e preferire alimenti freschi e non trasformati.
È cibo... o sembra solo cibo?
La lotta agli ultra-processati inizia leggendo le etichette, evitando i claim ingannevoli e scegliendo alimenti freschi. Cucinare a casa è il primo passo per proteggere la salute. Ma la vera domanda è: quello che mangi è davvero cibo o solo qualcosa che gli somiglia?
