Carenza di matcha: cosa sta succedendo in Giappone

Non è solo un tè né una tendenza destinata a svanire. Negli ultimi anni, il matcha ha letteralmente invaso le caffetterie di mezzo Mondo, riempiendo gli scaffali di erboristerie e supermercati, e diventando il protagonista assoluto di migliaia di post su Pinterest, reel su Instagram e video virali di influence r. Il suo colore verde brillante, le proprietà antiossidanti attribuitegli e quel fascino esotico hanno spinto molti ad adottarlo come l’alternativa salutare (e decisamente cool) al caffè.
In città come New York, Milano e Parigi, i locali specializzati in questa bevanda verde stanno spuntando come fiori di ciliegio in primavera. E se per qualcuno resta ancora un vezzo da hipster, la verità è che il matcha è ormai parte integrante della routine quotidiana di chi cerca energia, benessere e un tocco di originalità nella pausa caffè.
Ma non è tutto schiuma perfetta e ciotole in ceramica: il Giappone, principale produttore mondiale, ha lanciato un avvertimento. E sì, all’orizzonte si profila una scarsità. Prepariamoci: il matcha sta diventando anche un bene prezioso.
Molto più di un semplice tè
Il matcha non è semplicemente una polvere verde fotogenica che spopola tra post patinati e cappuccini decorati. È un tè pregiato, macinato finemente, che fa battere il cuore a foodies, influencer e baristi in ogni angolo del mondo. Ma potrebbe presto uscire dai riflettori. L’allarme arriva direttamente dal Giappone, il principale produttore mondiale: la domanda sta superando di gran lunga l’offerta. Se il trend continua così, rischiamo di rimanere a corto di matcha. Non per una semplice moda passeggera, ma per un sistema produttivo che fatica a soddisfare il desiderio crescente di questa polvere verde.
Ma come siamo arrivati a questo punto?
Per capirlo, bisogna andare oltre la tazza di latte perfettamente montato, la ciotola di ceramica dal design essenziale e quel pennello di bambù il cui nome, ammettiamolo, pochi ricordano. La storia è più profonda e più complessa di quanto sembri.
L'inarrestabile ascesa della polvere verde
Per secoli, il matcha è stato un tè sacro, utilizzato in Giappone durante cerimonie solenni e occasioni special i. Un prodotto raro e prezioso, riservato a momenti ricchi di significato e tradizione. Oggi, invece, si trova ovunque: nei frullati detox, nei biscotti da colazione, nelle maschere per il viso, nei cocktail raffinati e persino nella pasta fresca. Quello che un tempo era un rituale con radici profonde nella cultura giapponese è diventato un fenomeno globale. E gran parte del merito, o della responsabilità, va ai social network. TikTok, Instagram e Pinterest hanno trasformato questa polvere verde in una star, presentandola come un superfood dai poteri quasi miracolosi. Pochi ingredienti sono riusciti a imporsi con tanta forza grazie alla loro estetica: ciotole essenziali, schiume perfette e colori vibranti hanno fatto il resto.
Secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura giapponese, riportati dal quotidiano francese Le Parisien, la domanda globale di matcha è triplicata in dieci ann i, passando da 1.430 tonnellate nel 2012 a oltre 4.100 nel 2023. Metà della produzione viene già esportata. Quella che inizialmente sembrava solo una moda passeggera si è ormai radicata come un’abitudine quotidiana, proprio come il caffè.
Ed è proprio qui che iniziano i problemi
La produzione di matcha richiede tempo, cura e pazienza. I cespugli di tè, ovvero la Camellia sinensis, impiegano fino a cinque anni per raggiungere la maturità necessaria alla raccolta delle prime foglie adatte alla produzione. Ma il lavoro non finisce lì. Dopo la raccolta, le foglie vengono trasformate in tencha, la base del matcha, attraverso un processo artigianale che prevede l’essiccazione delicata e la macinatura in mulini di pietra. Ogni mulino impiega circa un’ora per produrre appena 40 grammi di polvere.
A tutto questo si aggiunge una crisi meno visibile ma altrettanto grave: il lento declino dell’agricoltura giapponese. La manodopera scarseggia e le piantagioni di tè faticano a trovare chi possa occuparsene. Nel 2000 si contavano oltre 53.000 coltivatori di tè in Giappone. Nel 2020 ne restavano poco più di 12.000. La nuova generazione non sta raccogliendo il testimone e i giovani sembrano poco inclini a passare la vita tra i filari delle colline.
Limiti di acquisto, prezzi in aumento
Il risultato? Grandi case giapponesi come Marukyu Koyamaen o Ippodo Tea hanno iniziato a limitare gli acquisti per cliente, cosa mai vista finora. Le caffetterie negli Stati Uniti e in Europa parlano già di ritardi negli ordini o di cambiamenti nei fornitori. E su piattaforme come Amazon, i prezzi del matcha premium sono aumentati di oltre il 30% quest'anno.
Esagerato? Non tanto. Il prossimo raccolto, previsto per giugno, potrebbe temporaneamente allentare la pressione. Ma gli esperti avvertono: se la tendenza continua, la carenza riguarderà anche il matcha di secondo e terzo raccolto, quello più comunemente usato in pasticceria o nelle bevande più commerciali.
Il paradosso del matcha: troppo successo, poca sostenibilità
Quello che sta accadendo al matcha è un esempio da manuale di come una tradizione secolare possa diventare vittima del suo stesso successo. Mentre i tutorial sul matcha latte si moltiplicano su internet, il Giappone sta prendendo in considerazione delle misure: migliorare la meccanizzazione, recuperare i terreni inutilizzati, investire in campagne per attirare nuovi agricoltori. Ma tutto questo richiede tempo. E il matcha, come sappiamo, non ha fretta.
Rimarremo senza matcha?
Non a breve termine. A medio termine, forse. Ciò che è chiaro è che i giorni del matcha economico e abbondante potrebbero essere contati. E se siete tra coloro che non possono fare a meno del vostro cappuccino schiumoso delle 9, forse è arrivato il momento di pensare a delle alternative... o di imparare ad apprezzare ogni sorso come facevano a Kyoto 500 anni fa: con una cerimonia, con rispetto e con la piena consapevolezza che le cose belle finiscono.
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Fonti di informazione:
Le Figaro – La crise du thé matcha.
Marukyu Koyamaen - Avviso di restrizioni all'acquisto.
The Guardian - Skyrocketing’ demand for matcha raises fears of shortage in Japan.
Le Parisien - Le Japon, leader de la production de thé matcha.Le Figaro – La crise du thé matcha.
