Perché il tacchino è un alimento fondamentale per il Natale? Immergetevi in una tradizione culinaria secolare!

Pensate: nel 1492 Cristoforo Colombo, appena arrivato in America, scoprì il tacchino. Fu un incontro che cambiò il corso della storia culinaria europea! Questa sconosciuta specie di gallinaceo dalle piume scintillanti non esisteva in Europa e solo dopo questo famoso viaggio il volatile fece la sua comparsa nel nostro continente. I coloni, pensando di essere sbarcati in India, battezzarono l'animale con il nome di "gallina indiana ", nome che col tempo fu semplificato in "tacchino ". Un piccolo errore geografico, ma un grande impatto culinario!

All'epoca il tacchino era un uccello raro, quasi un lusso. Sostituiva l'oca, più costosa e meno accessibile, sulle tavole natalizie. Ma perché? Perché è più grande, più grasso e quindi più economico. Ma non è tutto! Il suo sapore delicato ma delizioso ha rapidamente conquistato i palati reali e poi quelli popolari.

È così che si è fatto strada nel Vecchio Continente, dove l'interesse per il tacchino è cresciuto rapidamente. Si stima che il tacchino abbia iniziato a essere consumato in Europa intorno al 1570.

Grazie al genio di Charles Dickens, il tacchino è passato da semplice alimento a simbolo delle festività natalizie. Il suo romanzo, "A Christmas Caro l" ( canto di Natale, in italiano) ha contribuito a far entrare il tacchino nell'immaginario collettivo, trasformandolo in un protagonista indiscusso dei nostri pranzi di Natale.

Oggi il tacchino è il re di molti pranzi e cene natalizie, anche se a volte può essere sostituito da altro pollame come il cappone o l'oc a. Ma qualunque sia la scelta del volatile, l'importante è n utrire il corpo e il cuore, per ricreare la magia che rende ogni Natale così speciale!