Più puzza, meglio è? Formaggi che spaventano con il loro odore e ipnotizzano con il loro gusto

giovedì 23 ottobre 2025 20:00 - Mirella Mendonça
Più puzza, meglio è? Formaggi che spaventano con il loro odore e ipnotizzano con il loro gusto

Se vi è mai capitato di aprire il frigorifero e pensare “Oddio, ma che puzza è questa?”, niente panico: molto probabilmente è colpa di un ottimo formaggio. Sì, perché alcuni formaggi puzzano davvero, e più sono stagionati, più il loro profumo diventa intenso, deciso e irresistibile. Ma attenzione, quell’odore forte non è un segno di cattiva conservazione. Gli esperti lo confermano: l’aroma pungente è spesso la firma della qualità.


L’odore forte? È il vero profumo del formaggio

Può sembrare curioso, ma quell’aroma intenso che a volte ci fa arricciare il naso non è un difetto: è il risultato di un processo naturale e affascinante, la maturazione.

Durante la stagionatura, batteri e funghi benefici trasformano le proteine e i grassi in composti aromatici, come l’acido butirrico e l’ammoniaca, che danno vita a odori e sapori unici. È proprio questo processo a rendere un formaggio più cremoso, saporito e complesso con il passare del tempo.

Più il formaggio matura, più sviluppa una personalità sensoriale inconfondibile. Ecco perché varietà come Camembert, Roquefort, Gorgonzola o Munster sono così profumate: sono formaggi “vivi”, popolati da microrganismi che continuano a lavorare anche dopo il confezionamento.

I formaggi “puzzolenti” più amati del mondo

1 - Époisses (Francia)

  • Considerato da molti il formaggio più odoroso al mondo. Stagionato con cognac, ha una crosta arancione e appiccicosa dal profumo intenso.

2. Munster (Francia, Alsazia)

  • Profumo animale e persistente, ma gusto sorprendentemente burroso e delicato.

3. Limburger (Belgio/Germania)

  • Famoso per il suo “odore di piedi”, ma dal sapore dolce, morbido e irresistibile.

4. Taleggio (Italia)

  • Aroma pungente e gusto equilibrato, con note fruttate e cremose. Perfetto per risotti o paste mantecate.

5. Roquefort (Francia)

  • Formaggio erborinato di pecora con muffa naturale. Odore intenso, sapore deciso e leggermente piccante.

6. Blue Stilton (Inghilterra)

  • Formaggio blu dall’aroma penetrante e gusto robusto ma elegante. Ottimo anche in abbinamento con vini dolci.

7. Gorgonzola (Italia)

  • Cremoso e forte, soprattutto nella versione piccante. Ideale per salse e piatti caldi.

8. Camembert (Francia)

  • Cremoso al cuore, con crosta bianca e aroma che si intensifica con la stagionatura.

9. Brie de Meaux (Francia)

  • Più delicato del Camembert, ma con un profumo di ammoniaca inconfondibile se ben stagionato.

10. Pont-l'Évêque (Francia)

  • Crosta lavata e profumo deciso, con sapore cremoso e note di terra umida.

I batteri buoni che fanno la magia

Prima di storcere il naso, vale la pena ricordare che i batteri responsabili di questi profumi sono amici del gusto. Sono fondamentali nella produzione dei formaggi artigianali e assolutamente sicuri da consumare.

  • Il Penicillium roqueforti crea le venature blu del Roquefort e del Gorgonzola.
  • Il Brevibacterium linens, presente sul Limburger, è lo stesso batterio che vive sulla nostra pelle e produce il classico “odore di piedi”.

Può far sorridere, ma questo aroma racconta un formaggio vivo e ricco, dal sapore burroso e leggermente piccante: una vera esplosione di complessità.

Il potere del tempo

Come il vino, anche il formaggio migliora con il tempo, purché sia del tipo giusto e conservato in modo ottimale. La stagionatura può durare da pochi giorni a diversi mesi, a seconda dello stile.

Durante questo periodo avvengono affascinanti trasformazioni chimiche:

  • Le proteine si rompono, rendendo il formaggio più morbido.
  • I grassi rilasciano aromi e sapori intensi.
  • E funghi e batteri creano il "profumo del vero formaggio".

Un odore forte, quindi, è segno di vita, fermentazione e autenticità, non un difetto. È l’esatto contrario dei prodotti ultra-lavorati, sempre identici e inodori.

In Francia, la puzza è sinonimo di prestigio

In Francia si dice: “Più il formaggio puzza, più è buono.”

E non è solo un modo di dire: nei mercati francesi i clienti fanno a gara per accaparrarsi i formaggi più profumati, considerati autentiche prelibatezze. Anche in Italia sta crescendo questa cultura: sempre più persone si stanno innamorando dei formaggi artigianali stagionati, capaci di raccontare il territorio con il loro profumo intenso e la loro personalità unica.

Quando l’odore è troppo

Naturalmente, esiste un limite. Un buon formaggio profuma di burro, noci o terra umida. Se invece l’odore diventa acido, rancido o marcio, o se la crosta è appiccicosa e coperta di muffa scura, è meglio scartarlo.

Se però il formaggio è integro, sodo e il suo sapore resta equilibrato, allora è semplicemente nel suo momento migliore. Fidatevi del vostro naso e, soprattutto, del vostro palato.

Curiosità: il cervello ama la “puzza”

Le neuroscienze dimostrano che il cervello umano reagisce all’odore del formaggio come a quello di altri alimenti fermentati, come il caffè o il cioccolato.

All’inizio può sembrare strano, ma col tempo il cervello associa questi aromi a piacere e gratificazione.

Ecco perché molti iniziano con diffidenza e finiscono per diventare veri appassionati dei formaggi “odorosi”. È una questione di abitudine, ma anche di curiosità sensoriale.

In poche parole:

L’“odore forte” di certi formaggi non è un difetto, ma un segno di maturazione, autenticità e carattere.

Sono prodotti vivi, complessi e ricchi di sfumature, frutto di tempo, cura e sapienza artigianale. La prossima volta che aprite il frigorifero e vi accoglie quel profumo intenso, non fatevi spaventare. È solo il vostro formaggio che vi sta dicendo: “Sono al punto giusto.” Perché il segreto del formaggio non è nell’odore: è nel coraggio di assaggiarlo.


Mirella MendonçaMirella Mendonça
Sono responsabile editoriale di Petitchef (Portogallo e Brasile) e una grande appassionata di viaggi e gastronomia mondiale, sempre alla ricerca di nuovi sapori ed esperienze. Tuttavia, per quanto adori esplorare le delizie di diverse culture, la cucina di mia madre rimarrà sempre la mia preferita, con quel sapore unico che solo lei sa creare.

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