Cucinare i funghi sembra facile... ma quasi tutti commettiamo uno di questi 4 errori

Friday 17 October 2025 18:00 - Patricia González
Cucinare i funghi sembra facile... ma quasi tutti commettiamo uno di questi 4 errori

Ci sono ingredienti che, nella loro apparente semplicità, mettono alla prova chi cucina. Il fungo è uno di questi. Basta una distrazione perché perda il suo profumo, la sua consistenza e quel gusto di sottobosco che lo rende inconfondibile. Capita spesso: si pensa che basti lavarli, affettarli e buttarli in padella, come se fossero un contorno qualunque. Ma non è così. I funghi non chiedono ricette elaborate per dare il meglio, solo un po’ di attenzione e la giusta tecnica, quella che fa la differenza tra un piatto qualunque e uno da ricordare.

In autunno, i banchi dei mercati si riempiono di funghi freschi e profumati, irresistibili nella loro varietà. Vederli fa subito venir voglia di sperimentare: saltarli con aglio e prezzemolo, trasformarli in una crema vellutata o usarli per un risotto ricco e avvolgente. Ma la loro semplicità è solo un’illusione: basta cadere in uno di questi quattro errori per comprometterne tutto il sapore.


1. Non lavarli come fossero patate

È una scena familiare: una ciotola piena di funghi sotto il rubinetto o, peggio, immersa in acqua per “togliere la terra”. Eppure i funghi, con la loro carne spugnosa, assorbono i liquidi con facilità. Il risultato? In padella rilasciano acqua e invece di rosolare, finiscono per lessarsi.

Il modo giusto per pulirli è semplice: passali uno a uno con un panno umido o una spazzolina da cucina, eliminando lo sporco con delicatezza. Se sono particolarmente terrosi, puoi usare un foglio di carta leggermente inumidito, ma mai acqua corrente. Il vantaggio si nota subito: i funghi restano sodi, asciutti e pronti a dorare in modo uniforme.

2. Non tagliarli troppo presto

Un errore comune è prepararli in anticipo, lasciandoli affettati sul piano di lavoro mentre si pensa al resto della ricetta. Una volta tagliati, infatti, i funghi iniziano a ossidarsi rapidamente: la superficie si scurisce, la consistenza si ammorbidisce e il sapore si attenua.

Per mantenerli al meglio, affettali solo all’ultimo momento con un coltello affilato, in modo da non strapparne i tessuti. Se devi proprio anticipare, spruzza qualche goccia di succo di limone o aceto bianco: rallenterà l’ossidazione senza alterare il gusto, mantenendo il colore chiaro e la consistenza soda fino alla cottura.

3. Non riempire la padella fino all’orlo

Quando la padella è troppo piena, la temperatura cala e i funghi finiscono per cuocersi nel loro stesso vapore. Invece di rosolare, rilasciano umidità e perdono parte del loro profumo. Il segreto è cuocerli in piccole quantità, a fuoco alto e con un velo di olio o di burro.

C’è un segnale che non mente: se sfrigolano, la temperatura è perfetta; se ribollono, c’è troppa acqua. Solo con il giusto calore avviene la reazione di Maillard, quel processo che trasforma zuccheri e proteine in note aromatiche complesse, donando ai funghi un colore dorato e un sapore profondo, quasi di nocciola o carne arrostita.

4. Non salarli subito

Il gesto di aggiungere sale all’inizio è istintivo, ma in questo caso è un errore. Il sale fa uscire l’acqua dai funghi troppo presto, impedendo che si rosolino a dovere. Il risultato è una consistenza molle e un sapore meno intenso.

Meglio aspettare: lascia che i funghi prendano colore e che il calore concentri i loro succhi naturali. Solo quando sono ben dorati è il momento di salarli. Così manterranno il loro profumo pieno e un gusto equilibrato, con una leggera dolcezza che li rende irresistibili.

La cottura perfetta: pazienza e fuoco vivo

I funghi amano il calore alto e lo spazio per respirare. Evita di muoverli troppo: lasciali a contatto con la padella per qualche secondo, poi girali solo quando iniziano a dorare. Un tocco finale di vino bianco, sherry o brandy serve a raccogliere i succhi sul fondo, regalando un aroma rotondo e raffinato.

Quando la tecnica è rispettata, il risultato parla da sé: funghi sodi, dorati all’esterno, morbidi al cuore e con un profumo che sa di bosco, di nocciola e di terra umida dopo la pioggia.

Patricia GonzálezPatricia González
Appassionata di cucina e buon cibo, la mia vita si muove tra parole ben scelte e cucchiai di legno. Responsabile, ma distratta. Giornalista e redattrice con anni di esperienza, ho trovato il mio angolo ideale in Francia, dove lavoro come redattrice per Petitchef. Adoro il bœuf bourguignon, ma mi manca il salmorejo di mia madre. Qui, combino il mio amore per la scrittura e i sapori succulenti per condividere ricette e storie di cucina che spero possano ispirarti. La tortilla, mi piace con cipolla e poco cotta :)

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