Canelé: la lezione francese su come sfruttare al meglio gli avanzi

lunedì 17 novembre 2025 17:00 - Patricia González
Canelé: la lezione francese su come sfruttare al meglio gli avanzi

Bordeaux è celebre per i suoi vini, ma custodisce anche tesori più discreti. Tra questi spicca un piccolo dolce brunito dal profumo di vaniglia e rum: il canelé. La sua superficie scura e lucente racchiude un cuore tenero e umido che si scioglie lentamente in bocca. Nato più di tre secoli fa, questo pasticcino incarna alla perfezione la filosofia francese del rien ne se perd, nulla si spreca, tutto si trasforma. È la storia di come l’ingegno ha saputo trasformare un semplice eccesso in un simbolo di eleganza senza tempo.


Dalle cantine al convento: la nascita del canelé di Bordeaux

Nel XVIII secolo Bordeaux era un mosaico di profumi: vino, legno e aria umida proveniente dalla Garonna. Le botti rotolavano lungo le strade acciottolate dirette al porto, cuore pulsante di una città che viveva di commercio e di vino. Il vino era il suo linguaggio, la sua anima, la sua fortuna.

Nelle cantine i viticoltori seguivano un rituale preciso: chiarificare il vino con l’albume d’uovo per renderlo limpido e brillante prima dell’esportazione. A differenza di altre regioni europee, Bordeaux scelse la via più raffinata, quella dell’albume montato, capace di trattenere le impurità e lasciare al vino un colore puro e cristallino.

Ma questo processo generò un piccolo problema domestico: migliaia di tuorli d’uovo avanzati e inutilizzati. In un’epoca senza frigoriferi o pasticcerie moderne, quel surplus era un paradosso di abbondanza, troppo prezioso per essere buttato ma difficile da conservare.

Il genio delle suore dell’Annunciazione

Non lontano dal porto, nel convento dell’Annunciazione, le suore ricevevano ogni settimana cesti di uova già separate. I bianchi avevano compiuto la loro missione nel vino, i tuorli attendevano la loro. In quelle cucine silenziose, dove il profumo della cera si mescolava a quello del pane appena sfornato, nacque un’idea destinata a diventare leggenda.

Le religiose sbatterono i tuorli con farina, latte, burro e zucchero, ingredienti semplici e comuni. Versarono l’impasto in piccoli stampi di rame scanalati e lo cuocquero vicino al fuoco a legna, seguendo l’istinto più che la precisione. Il risultato fu sorprendente: una crosta scura e lucida, quasi caramellata, che racchiudeva un cuore tenero e profumato.

Così nacque il canelé, il dolce simbolo di Bordeaux. Un piccolo capolavoro nato dalla necessità e trasformato dall’ingegno.

Dalla Strada al Simbolo di Bordeaux

I primi ad apprezzarlo furono gli scaricatori del porto. Compravano i canelés per pochi spiccioli: erano pratici, nutrienti e resistenti ai lunghi turni di lavoro. Il loro profumo di caramello e burro invadeva le vie della città.

Il nome canelé deriva dal termine guascone canelat, che indica le caratteristiche scanalature dello stampo di rame. Per decenni questo dolce rimase un segreto popolare, semplice e quotidiano. Ma Bordeaux, città che sa nobilitare ogni cosa, lo elevò presto a simbolo di eleganza e raffinatezza.

Con il tempo i maestri pasticceri perfezionarono la ricetta: aggiunsero vaniglia proveniente dalle colonie e un tocco di rum, in omaggio ai traffici marittimi con i Caraibi. Il canelé passò così dai chiostri alle vetrine delle pasticcerie borghesi, diventando un piccolo gioiello lucente come una bottiglia di vino invecchiato.

Oggi il canelé di Bordeaux è più di un dolce: è una metafora della città stessa. Discreto, elegante, frutto di equilibrio tra pazienza, fuoco e maestria. Come il vino bordolese, unisce artigianalità, tempo e passione.



Un piacere semplice da realizzare a casa

l canelé dimostra che il lusso non nasce dall’eccesso ma dalla capacità di reinventare ciò che resta. Con pochi ingredienti (uova, latte, zucchero, farina e un tocco di rum) si può creare un dolce di straordinaria eleganza.

La prossima volta che vi ritroverete con qualche tuorlo in più, ricordatevi delle suore bordolesi e del loro gesto di saggezza: trasformare un avanzo in un capolavoro. Preparare i canelés fatti in casa significa riscoprire la magia dell’alchimia francese tra semplicità e perfezione.

Canelés, i dolci tipici di bordeauxRicetta Canelés, i dolci tipici di bordeaux

Se siete stai a Bordeaux avete sicuramente assaggiato queste squisitezze. I canelés sono dei dolci tipici della città francese: croccanti all'esterno e cremosi all'interno, sarà davvero un piacere gustarli dopo il pasto o per una merenda golosa


Patricia GonzálezPatricia González
Appassionata di cucina e buon cibo, la mia vita si muove tra parole ben scelte e cucchiai di legno. Responsabile, ma distratta. Giornalista e redattrice con anni di esperienza, ho trovato il mio angolo ideale in Francia, dove lavoro come redattrice per Petitchef. Adoro il bœuf bourguignon, ma mi manca il salmorejo di mia madre. Qui, combino il mio amore per la scrittura e i sapori succulenti per condividere ricette e storie di cucina che spero possano ispirarti. La tortilla, mi piace con cipolla e poco cotta :)

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