Vino delle feste: come abbinarlo ai piatti giusti (senza errori e con consigli pratici)

lunedì 22 dicembre 2025 08:40 - Adèle Peyches
Vino delle feste: come abbinarlo ai piatti giusti (senza errori e con consigli pratici)

Foie gras, frutti di mare, arrosti, formaggi, dolci… tra Natale e Capodanno il vino è sempre protagonista. Ma davanti a scaffali colmi di bottiglie, ogni anno sorge la stessa domanda: quale vino abbinare a cosa?

Niente panico: non serve essere sommelier per scegliere bene. Bastano poche regole semplici per valorizzare i piatti, evitare errori… e, soprattutto, godersi le feste.

Prima regola d’oro: dimentica gli abbinamenti rigidi

Bianco con il pesce, rosso con la carne”: un mantra che funziona solo a metà. L’abbinamento giusto dipende soprattutto da struttura, condimento e intensità del piatto, non dal colore.

Un salmone affumicato delicato non richiede lo stesso vino di un trancio in salsa. Un pollo arrosto non ha nulla a che vedere con uno stufato.

➡️ La chiave è l’equilibrio: vino e piatto devono valorizzarsi a vicenda, senza sovrastarsi.

Foie gras: il grande classico... ma non l'unico

È impossibile immaginare le festività senza il foie gras. E contrariamente a quanto si crede, il vino dolce non è l'unica opzione.

La scommessa sicura

Sauternes, Monbazillac, Jurançon dolce: la loro dolcezza e i loro aromi mielati si sposano perfettamente con il foie gras.

Vini dolci tardivi o giovani: la loro acidità bilancia la ricchezza del piatto.

Alternative sorprendenti (e di grande successo)

Un vino bianco secco ma aromatico (Alsazia, Graves) funziona molto bene, soprattutto se il foie gras viene servito semplice.

Uno champagne brut per una versione più leggera e festosa.

Da evitare assolutamente: un vino troppo dolce con un foie gras già servito con marmellata o chutney. La combinazione zucchero + zucchero stanca il palato.

Frutti di mare e crostacei: devono essere freschi

Ostriche, gamberi, scampi, granchi: qui il vino deve essere teso, sapido e discreto.

Le scelte giuste

  • Vermentino di Sardegna
  • Falanghina
  • Greco di Tufo
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi
  • Champagne brut o extra-brut per un tocco elegante

 Niente vini troppo legnosi o potenti: coprono iodio e finezza.

Pesce: conta più la ricetta che il pesce

Lo stesso pesce può cambiare completamente abbinamento.

  • Pesce alla griglia o al vapore: bianchi secchi e leggeri (Pinot Grigio, Lugana, Etna Bianco)
  • Pesce in salsa: bianchi più rotondi (chablis, Chardonnay altoatesino, Soave Classico)
  • Salmone o tonno semicrudo: sì a rossi leggeri e poco tannici (Pinot Nero, Frappato)

➡️ Regola pratica: più la salsa è ricca, più il vino può essere strutturato.

Pollame e carni bianche: massima versatilità

Tacchino, cappone, faraona: piatti “facili” ma non banali.

Opzioni vincenti

  • Rossi morbidi e fruttati: Barbera giovane, Dolcetto, Valpolicella Classico
  • Bianchi corposi se la salsa è cremosa: Chardonnay, Ribolla Gialla macerata leggera
  • Un vino rosso troppo tannico rischia di indurire la carne.

➡️ Consiglio: Un rosso leggero, servito leggermente fresco, mette tutti d’accordo.

Carni rosse e piatti in salsa: serve personalità

Brasati, arrosti, selvaggina: qui il vino deve tenere testa al piatto.

  • Barolo
  • Brunello di Montalcino
  • Taurasi
  • Aglianico del Vulture

✔️ Vini strutturati ma non troppo giovani

✔️ Tannini morbidi, soprattutto con salse ricche

Attenzione : un vino eccessivamente potente può stancare il palato a fine pasto.

Formaggio: attenzione alle insidie

Contrariamente a un luogo comune molto diffuso, il vino rosso non è sempre l’abbinamento ideale con il formaggio. Spesso sono acidità, morbidezza e dolcezza a fare davvero la differenza.

  • Formaggi freschi o di capra: vini bianchi secchi e vivaci (Vermentino, Falanghina, Greco Bianco di Calabria)
  • Formaggi a pasta molle: bianchi morbidi o rossi leggeri e poco tannici (Pinot Nero, Valpolicella Classico, Cirò Rosso giovane)
  • Formaggi erborinati: vini dolci o morbidi, capaci di contrastare la sapidità (Passito, Moscato, Vin Santo)

Da evitare vini troppo tannici, che a contatto con il formaggio tendono a rendere il gusto amaro e poco equilibrato.

Dessert: dolce con dolce, senza errori

Tronchetto, cioccolato o dessert alla frutta richiedono un vino all’altezza della dolcezza del piatto. La regola è semplice: il vino deve essere almeno dolce quanto il dessert.

  • Dessert al cioccolato: Recioto della Valpolicella
  • Dessert alla frutta: Moscato d’Asti, Malvasia
  • Dessert leggeri o di fine pasto: Moscato d’Asti spumante, Brachetto d’Acqui, spumante dolce metodo Martinotti

Il vero segreto dell’abbinamento perfetto

Alla fine, tutto si riduce a una questione di armonia, piacere e buon senso.

Fidatevi dei vostri gusti, lasciatevi guidare dai piatti e ricordate che il vino migliore è sempre quello che amate bere e condividere con le persone giuste.

Adèle PeychesAdèle Peyches
Responsabile editoriale che non vede l'ora che arrivi l'inverno per mangiare fondue! Appassionata di gastronomia e sempre alla ricerca di nuove perle culinarie, ho prima studiato giurisprudenza prima di tornare al mio primo amore: il gusto dei buoni prodotti e il piacere di condividere a tavola :)

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